Non potevamo chiedere di pi&ugrave; dall&#39;inizio della stagione 2022, l&#39;inno di Mameli &egrave; infatti risuonato in tre occasioni, dalla piccola cilindrata fino alla top class. Un avvio di campionato da sogno iniziato con la vittoria di Andrea Migno in Moto3 dopo un ultimo giro perfetto, trionfando nel finale, al fotofinish, davanti a Sergio Garcia e Kaito Toba.  La bandiera azzurra si &egrave; issata in alto anche in Moto2 con la vittoria d&#39;autorit&agrave; di Celestino Vietti, al primo trionfo in carriera nella middle class dopo aver conquistato anche la pole position. A regalare all&#39;Italia una storica giornata ci ha pensato poi Enea Bastianini, trionfando su Brad Binder e Pol Espargar&ograve;, nel modo pi&ugrave; romantico, nel nome di Fausto Gresini.&nbsp;  Misano 2018 e Mugello 2017 gli ultimi precedenti   L&#39;italia &egrave; la terra del motociclismo, ed infatti per risalire all&#39;ultima volta in cui i nostri piloti hanno trionfato in tutte le classe nello stesso GP non bisogna tornare a molto tempo fa. A Misano nel 2018, gli italiani fecero la voce grossa vincendo con Lorenzo Dalla Porta in Moto3, Pecco Bagnaia in Moto2 e Andrea Dovizioso nella top class. Il pilota di Prato, oggi in Moto2, vinse di misura davanti a due protagonisti attuali della MotoGP, Jorge Martin e Fabio Di Giannantonio. Salendo di una categoria, Pecco Bagnaia vinse in solitaria in quella che fu la sesta di otto vittorie finali che gli portarono poi il titolo iridato. Nella classe regina invece trionf&ograve; Andrea Dovizioso precedendo Marquez e Crutchlow, in quella che tutt&#39;ora &egrave; l&#39;unica vittoria del pilota forlivese a Misano.  Sempre in Italia, al Mugello nel 2017, l&#39;Italia fece tripletta con i successi di Andrea Migno, Mattia Pasini e Andrea Dovizioso. Le gare di Moto3 e Moto2 furono figlie di due battaglie incredibili, culminate rispettivamente con le vittorie di Migno (che curiosamente &egrave; presente in due triplette italiane) e di Mattia Pasini. Il 36enne italiano vinse dopo una serie di sorpassi e controsorpassi mozzafiato con Luthi e Alex Marquez, tornando sul gradino pi&ugrave; alto del podio dal quale mancava dal 2009, sempre al Mugello, quando s&#39;impose su Marco Simoncelli dopo un epico duello sotto la pioggia. In top class trionf&ograve; Andrea Dovizioso, che ebbe la meglio su Maverick Vinales e Danilo Petrucci, concludendo nella maniera migliore il GP d&#39;Italia.  Nel 1996 l&#39;ultima volta in cui tre italiani vinsero nella gara inaugurale   Bisogna tornare al Mugello 2008 per trovare un altro precedente, in quella che effettivamente possiamo considerare un&#39;altra era del motomondiale, quando ancora le classe inferiori si chiamavano 250 e 125. All&#39;epoca nella piccola cilindrata vinse Simone Corsi davanti a Gabor Talmacsi e Pol Espargar&ograve;, in un campionato in cui poi termin&ograve; da vice-campione del mondo alle spalle di Mike Di Meglio. In 250 vinse invece Marco Simoncelli su Alex Debon e Thomas Luthi, nell&#39;anno in cui port&ograve; a casa il suo primo e unico titolo mondiale. Valentino Rossi concluse la splendida giornata tricolore, trionfando su Casey Stoner e Daniel Pedrosa, portandosi a casa il terzo di nove successi in totale, che gli consentirono poi di conquistare l&#39;ottavo titolo mondiale.&nbsp;  Non capitava invece dal GP di Shah Alam in Malesia 1996 che tre italiani vincessero nella gara inaugurale del campionato. Curiosamente ci&ograve; successe in occasione della prima gara della carriera di Valentino Rossi, in 125, con il pilota di Tavullia che termin&ograve; in sesta posizione. Nella piccola cilindrata vinse Stefano Perugini davanti ad Haruchika Aoki e Peter &Ouml;ttl mentre in 250 Max Biaggi fin&igrave; davanti a Tetsuya Harada e Luis d&#39;Ant&iacute;n; nella classe regina invece, l&#39;allora 500, s&#39;impose Luca Cadalora su Alex Barros e Carlos Checa. Dopo 26 anni, nella prima gara dal ritiro di Valentino Rossi, tre giovani italiani sono tornati sul gradino pi&ugrave; alto del podio nello stesso GP, un segno incoraggiante per l&#39;Italia che pur avendo perso la sua icona pi&ugrave; grande, continua a portare avanti una storia vincente.  GP Qatar: le pagelle di Losail 

Enea Bastianini, Celestino Vietti e Andrea Migno hanno regalato all&#39;Italia una tripletta che mancava dal 2018. Ecco tutti i recenti precedenti

MotoGP: tripletta italiana in Qatar, l&#39;ultima volta fu nel 2018

        Correva l&rsquo;anno 1998, l&rsquo;Aprilia dominava la ottavo e la quarto di litro del Motomondiale, sia perch&eacute; aveva delle moto eccezionali, nate all&rsquo;interno di un reparto corse diretto magistralmente da Jan Witteveen, che perch&eacute; i piloti della Casa di Noale erano autentici fuoriclasse: Valentino Rossi, Tetsuya Harada e Loris Capirossi, che quell&rsquo;anno si aggiudic&ograve; il titolo della 250. Il GP Italia, al Mugello, era una gara nella gara: salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio era utile alla classifica mondiale ma anche al morale, soprattutto per Rossi e Capirossi, italiani in sella a moto italiane. Quell&rsquo;anno per&ograve;, nessuno dei piloti ufficiali prov&ograve; il piacere della vittoria, ottenuta da un collaudatore di 41 anni, che era molto, molto veloce e conosceva ogni centimetro della pista toscana. Stiamo parlando di Marcellino Lucchi, l&rsquo;uomo che contribu&igrave; a sviluppare la fantastica RSW 250, e che quel giorno guid&ograve; il poker Aprilia al traguardo, precedendo Rossi, Harada e Capirossi. Una carriera infinita   Partiamo dalla fine, ovvero dal ricordo di quell&rsquo;indimenticabile weekend del 1998, al Mugello. &rdquo;Bocce, motociclismo o ciclismo... poco cambia; uno sportivo ama vincere. Quella gara fu la realizzazione del mio sogno&rdquo;. Come riassumeresti la tua lunga traiettoria sportiva? &ldquo;Cominciai a correre nel 1976 e ho smesso di collaudare le moto da corsa nel 2004. Iniziai lavorando con le puntine e ho smesso mettendo a punto l&rsquo;elettronica della MotoGP dell&rsquo;Aprilia tricilindrica, progetto per il quale, nel 2002, avevo smesso di collaudare la 250 GP. Poi &egrave; stato chiuso il progetto tre cilindri, l&rsquo;Aprilia &egrave; stata acquistata dalla Piaggio, il reparto corse &egrave; passato nelle mani di Gigi Dall&rsquo;Igna, con il quale, inizialmente, non ho lavorato. In seguito, dato che agli ingegneri del reparo corse arrivavano tanti input da numerosi piloti, Dall&rsquo;Igna mi ha chiamato per tre giorni di test a Valencia, dove ho provato sei-sette telai. Abbiamo trovato una buona configurazione tecnica: era un progetto ibrido, servito a 'fondere' la 250 di Witteveen e quella di Dall&rsquo;Igna. Poi &egrave; arrivato Alex Debon, che ha sviluppato il progetto che tutti conoscono con la sigla RSA&rdquo;. La RSA 250 era molto diversa dalla RSW? &ldquo;La RSA era un&rsquo;evoluzione della RS, una moto eccezionale che in seguito &egrave; stata migliorata anche per merito delle nuove tecniche costruttive. Il forcellone della RSW era corto e la moto tendeva a impennarsi, per&ograve; non potevamo &lsquo;giocare&rsquo; molto con la distribuzione dei pesi, perch&eacute; il basamento del motore era grande. O meglio, era compatto ma, anno dopo anno, la tecnologia ha messo a disposizione degli ingegneri degli strumenti per miniaturizzare i componenti. Cos&igrave; &egrave; stato possibile costruire carter motore pi&ugrave; compatti, dando pi&ugrave; libert&agrave; a chi progettava la ciclistica. Inoltre, sulla RSA, a ogni marcia era abbinata una mappatura della centralina. In generale, c&rsquo;era pi&ugrave; elettronica&rdquo;. Qual &egrave; stata la grande delusione? &ldquo;Da tifoso della Casa di Noale, avrei tanto voluto vedere un&rsquo;Aprilia sul gradino pi&ugrave; alto del podio nell&rsquo;ultimo anno in cui hanno corso le 250 GP. Invece, nel 2009, il titolo iridato &egrave; stato vinto da Hiroshi Aoyama, in sella alla Honda&rdquo;. Com&rsquo;era Marcellino Lucchi pilota? &ldquo;Fino al 1989, spendevo tutti i soldi che guadagnavo per correre. Tiravo fuori tanto denaro dal portafogli e non bastava mai, per&ograve; non volevo mollare, perch&eacute; desideravo dimostrare di essere competitivo. Il mio obiettivo non era vincere il Mondiale; sapevo di essere capace di guidare la moto e volevo farlo capire a tutti. Purtroppo, per&ograve;, io non sono mai stato bravo a chiedere una possibilit&agrave;, non era nel mio carattere. Per fortuna avevo diversi amici manager che lo facevano al mio posto&rdquo;. Quanti ricordi   C&rsquo;&egrave; qualche ricordo che, pi&ugrave; di altri, &egrave; impresso nella tua mente? &ldquo;Nel 1989 volevo smettere di correre ma un mio amico, un macellaio di Bologna, mi aiut&ograve; a trovare uno sponsor. In qualche modo mettemmo assieme 80 milioni di Lire, con cui bisognava comprare le moto Aprilia, il furgone, eccetera. Eravamo comunque a corto di budget, cos&igrave; chiamai Fabrizio Guidotti, che risolse il problema fornendomi una vecchia ciclistica, con un buon motore. Io ero pilota, meccanico, autista, cuoco... e viaggiavo con un ragazzo che mi dava una mano. Con quella moto gareggiai nell&rsquo;Europeo 250. Dovetti saltare la prima gara e debuttai nella seconda, a Zolder, dove vinsi davanti a Wilco Zeelenberg. Conquistai anche altre gare quell&rsquo;anno ma persi il campionato, vinto da Andrea Borgonovo. Andavo a correre prendendo le ferie dal Comune... ed ero comunque contento&rdquo;. Qual &egrave; stato il raccordo tra la carriera di pilota e quella di tester? &ldquo;Ero in buoni rapporti con l&rsquo;Aprilia quando a Noale arriv&ograve; Jan Witteveen. Nel 1991 era stata progettata una moto con sospensioni a parallelogramma: si chiamava O.Z., anche se era un&rsquo;Aprilia. L&rsquo;esperimento non ebbe molto successo. Nel 1992, essendo a piedi, parlai con l&rsquo;Aprilia, che stava sviluppando il test team, cos&igrave; inizi&ograve; la mia carriera di collaudatore. In quella stagione vinsi il campionato italiano in prova unica a Vallelunga dove, in sella all&rsquo;Aprilia ufficiale che usavo nei collaudi, sconfissi la squadra della Gilera. In seguito ho vinto tanti altri titoli italiani. Nel 1994 ho ripreso a correre nel Mondiale, come wild card. E nel 1998, come abbiamo detto, ho vinto il GP Italia; nel 1999, sempre al Mugello, sono partito in pole position, per&ograve; mi sono scontrato con Capirossi poco dopo la partenza e sono caduto.  "Anche nel 2000 andavo fortissimo al GP Italia, per&ograve; mi sono steso come un pirla alla curva del Correntaio. La peggiore wild card al Mugello, per&ograve;, &egrave; stata quella del 2001: sono caduto tre volte senza capire perch&eacute;. Conoscevo la moto come le mie tasche eppure non funzionava. C&rsquo;erano degli ingegneri assunti da poco, giovani. Ricordo di aver chiesto: &lsquo;Cosa avete fatto a questa moto?&rsquo;. Dopo aver controllato i dati mi hanno risposto: &lsquo;Niente, abbiamo soltanto sostituito il leveraggio ma &egrave; identico a quello che abbiamo tolto&rsquo;. A quel punto...&rdquo;. A quel punto... qual &egrave; stata la tua risposta? &ldquo;&Egrave; stata... &lsquo;Identico sti due ma....!&rsquo;. Gli ho fatto capire che a mio avviso non era proprio identico...&rdquo;. L&rsquo;ultima wild card &egrave; stata nel 2004, a 47 anni. &ldquo;A Sepang, nel GP Malesia, ho sostituto o pi&ugrave; vicino ai 50 anni che ai 40 e correvo contro i giovanissimi! Mi sono difeso e ho messo a punto la moto. Mi ha fatto piacere sapere che Poggiali, nelle gare successive, si &egrave; trovato bene con la messa a punto che avevo fatto&rdquo;. Cosa fa oggi Marcellino Lucchi? &ldquo;Ho aperto un negozio di biciclette, altra mi grande passione. Alla mia et&agrave;, e con un cuore che ha fatto il suo lavoro, ancora mi diverto, per&ograve; con le MTB a pedalata assistita, che ormai hanno una ciclistica da moto: guidare in discesa &egrave; uno spasso!&rdquo;.       

"Ho corso dal 1976 al 2004, passando dalle puntine all'elettronica della MotoGP. Il ricordo pi&ugrave; bello &egrave; la vittoria del 1998 al Mugello, ma posso dire di non aver sfigurato nel Mondiale a 47 anni. E dire che nell'89 volevo smettere..."&nbsp;

Marcellino Lucchi, il super collaudatore dell'Aprilia 250

Debutti storici in quell&rsquo;11 aprile del 2010. In occasione del primo Gran Premio stagionale, il Motomondiale offre due grosse novit&agrave;: accantonata la 250 &ldquo;two strokes&rdquo;, ecco al via la Moto2, classe di mezzo voluta per rimpinguare la griglia di partenza, negli ultimi tempi davvero risicata.   Un motore a quattro tempi uguale per tutti i piloti, derivante dall&rsquo;Honda CBR 600. Telaistica libera, comparto sospensioni a scelta, gestione elettronica pressoch&eacute; inesistente. La nuova Moto2 non arrivava per stravolgere il mondo tecnologico delle competizioni, bens&igrave; aveva l&rsquo;obiettivo di garantire a (quasi) ogni partecipante la medesima possibilit&agrave; di vittoria. Ne approfitt&ograve; la Suter, grazie al tuttora compianto Shoya Tomizawa. Per il giapponese fu l&#39;unica vittoria di una carriera ed una vita interrotte troppo presto.&nbsp;  Nella MotoGP, il debutto di Marco Simoncelli avveniva con le luci artificiali della ribalta. Nella notte di Losail, il SIC non brill&ograve; come avrebbe poi fatto pi&ugrave; in avanti, ma il campione della dueemmezzo entr&ograve; comunque in zona punti. Nel frattempo, Valentino Rossi centrava la prima affermazione dell&rsquo;anno, a precedere un infortunio patito al Mugello tre eventi pi&ugrave; in l&agrave;.  Ultima classe ad abbandonare la filosofia duetempistica era la 125. la ottavo di litro proponeva futuri campionissimi, tra cui Marc Marquez, terzo al traguardo. Sul gradino pi&ugrave; alto del podio, Nico Terol, futuro campione di categoria, in uno schieramento di partenza ricco di talenti e corridori capaci di importanti risultati mondiali.  Nagashima dedica la vittoria a Tomizawa: &ldquo;Era come un fratello&rdquo;  &nbsp;Moto2, l&rsquo;unica e l&rsquo;ultima vittoria di Tomizawa   Grande curiosit&agrave; in Qatar, perch&eacute; la Middle Class era passata dal sibilante &ldquo;gneen gneen&rdquo; della 250 due tempi al roboante &ldquo;rooar roaar&rdquo; a quattro tempi, per voce Honda uguale per tutti. S&igrave;, qualche moto strideva un po&rsquo; di pi&ugrave;, la differenza era determinata leggermente dai diversi terminali di scarico.   Ben 41 piloti scattavano dalla folta griglia di partenza, che vedeva in pole Toni Elias, spagnolo prossimo al titolo finale. Una fagiolata di gruppo costringeva al ritiro diversi protagonisti, ed il plotone andava sfoltendosi. Tra le brutte cadute, Alex De Angelis &egrave; stato portato via con la barella, ed altri contatti hanno sfiorato danni seri.  Scattato dalla nona casella, Tomizawa continuava a risalire posizioni, con un passo superiore a quello dei rivali. Superati Jules Cluzel e Alex Debon, Shoya riusciva a seminarli, con un cambio di ritmo inarrestabile. La vittoria del giapponese fu festeggiata anche da molti avversari, davvero simpatizzanti per il numero 48. La sua Suter motorizzata CBR 600 tagli&ograve; il traguardo in una affermazione storica, la prima della Moto2 e l&rsquo;unica - purtroppo - per il pilota nipponico, il cui destino ce lo port&ograve; via a Misano mesi pi&ugrave; avanti. Lui non &egrave; qui tra noi, ma il suo ricordo resta indelebile.&nbsp;  MotoGP, una delle due vittorie 2010 di Rossi. Arriva il SIC  Se non un minimo storico, quasi. &nbsp;Nel 2010 Valentino Rossi ha ottenuto due vittorie, una proprio a Losail. Nella notte del Qatar, scintille e polvere alzate da Casey Stoner aprivano la strada al campione del mondo Yamaha, che si portava con s&eacute; Jorge Lorenzo - compagno di garage - e Andrea Dovizioso, all&rsquo;epoca in Honda Repsol.  Bel trio, ma Rossi ne aveva di pi&ugrave;, non troppo, per&ograve; sufficiente a tagliare il traguardo in testa. Per lui la prima affermazione stagionale e poi, al Mugello, l&rsquo;infortunio che and&ograve; a condizionare tutto il campionato. Per Lorenzo, invece, il secondo posto era comunque buono, anche se i successi colti da Jerez in avanti andavano pure meglio: il maiorchino fece suo il titolo della MotoGP a fine anno.  Chi metteva le ruote in pista per la prima volta in gara nella Regina era Marco Simoncelli, ex iridato 250 e debuttante nella Top Class. Il SIC fu molto inquadrato dalle telecamere, nonostante egli non lottasse per posizioni di vertice. Per lui un esordio a punti con la Honda Gresini e i passi tra i &quot;grandi&quot; che poco dobo avrebbe anche battuto.    125, Terol, Vazquez ed il fenomeno nascente Marquez   Chi si immaginava una carriera cos&igrave; per Marc Marquez. Come lui ha detto: &ldquo;Nemmeno io&rdquo;. A Losail vinceva Nico Terol, elegante spagnolo, futuro campione di categoria un anno dopo, mentre il piccolo Marc e la sua Derby salivano sul terzo gradino del podio, dopo un&rsquo;altra Derby, guidata da Efren Vazquez.  La folta combriccola comprendeva nomi interessanti. Pol Espargar&ograve;, iridato Moto2 pi&ugrave; in l&agrave;. Sandro Cortese, che oggi conta due titoli, Moto3 e Supersport. Randy, campione in carica della 600 mondiale. Rabat, vincente anch&rsquo;egli in Moto2. Zarco, due volte sul trono della Middle Class.   Questi sono solo alcuni esempi. La 125 due tempi era una grande scuola di guida e Marc Marquez spesso lo conferma: &ldquo;Se vinco in MotoGP &egrave; grazie alla 125&rdquo;. Noi gli crediamo.   Duelli Sprint: Imola 2009, il sorpasso del SIC su Biaggi 

Nella notte del Qatar, il compianto pilota giapponese centrava il successo della debuttante Moto2, sostituzione della 250. Nella MotoGP l&#39;esordio di Marco Simoncelli

Dieci anni fa: a Losail, l&#39;unica e indelebile vittoria di Tomizawa

        Ogni squadra deve fare il massimo sforzo per ottenere l'obiettivo. E cos&igrave; il team Ducati ha deciso di supportare al massimo il pilota Jorge Lorenzo con l&rsquo;ingresso in squadra di un personaggio che lo aiuter&agrave; a combattere al meglio: l&rsquo;ex pilota della Moto2 Alex Debon. Il suo obiettivo &egrave; quello di far tornare Ducati ai giorni di gloria che ha vissuto con Casey Stoner. E nella squadra di Lorenzo &egrave; stato chiamato da una persona che in passato ha vissuto un'era gloriosa in Aprilia. Alex Debon infatti ha ricordi trionfali in 250 con un motore a due tempi insieme a Gigi Dall'Igna. &ldquo;Molto felice di tornare a fare ci&ograve; che mi piace di pi&ugrave;. Grazie Jorge Lorenzo Guerrero&rdquo;, scrive Debon sul suo profilo social, annunciando il suo impegno. La carriera - Alex Debon, che ora ha 41 anni, ha corso dal 1998 nella classe 250 cc e l'ultimo GP della Moto2 lo ha disputato nel 2010 con il team Moto2 FTR. E&rsquo; stato un pilota Aprilia e Honda. Ha corso per Aprilia nel 2006 e nel 2007. Ha concluso la sua carriera nella stagione 2010 con due vittorie e sette podi, piazzandosi quarto in campionato nel 2008. Un ritorno - Alex Debon era stato visto nel box della Ducati, accanto a Lorenzo, sia a Valencia che nei test di Jerez. Ora &egrave; ufficiale: sar&agrave; il suo coach. Non &egrave; un ruolo nuovo per lui, perch&eacute; lo ha gi&agrave; fatto quando il maiorchino ha vinto i suoi primi titoli iridati, nel 2006 e nel 2007, e allora Debon era un test rider per Aprilia, sotto l&rsquo;occhio vigile dell&rsquo;allora direttore tecnico della Casa di Noale Gigi Dall&rsquo;Igna. Insomma, nel 2018 con il pieno supporto di Dall'Igna, del collaudatore Michele Pirro, di Gabbarini che &egrave; diventato il suo capo meccanico e di Dovizioso come forte compagno di squadra, Jorge Lorenzo dovrebbe avere tutto il necessario per il campione del mondo       

"Molto felice di tornare a fare ci&ograve; che mi piace di pi&ugrave;. Grazie Jorge Lorenzo Guerrero", annuncia l'ex pilota della Moto2

MotoGP: Debon sarà il coach di Lorenzo

  ESTORIL &ndash; Anthony West &egrave; stato il pi&ugrave; veloce nella terza ed ultima sessione di prove libere della Moto2 all&rsquo;Estoril. L&rsquo;australiano della MZ, un vero specialista della pioggia, &egrave; stato il miglior interprete del viscido asfalto portoghese, che ha visto circa una trentina di cadute. La sessione &egrave; iniziata con una pioggia moderata, ma col passare dei minuti l&rsquo;acqua ha cominciato a farsi sempre pi&ugrave; pesante, rendendo cos&igrave; davvero difficile il girare.  Questo spiega il secondo tempo di Alex De Angelis, caduto al curvone dopo soli pomi minuti di prove, mentre ottimo terzo tempo di Kenan Sofuoglu, veloce nella prima parte del turno, caduto e poi ancora pi&ugrave; veloce con la pista ancora pi&ugrave; bagnata.  Cadute anche per Raffaele De Rosa, quarto e Thomas Luthi, quinto, mentre seguono Simone Corsi, sesto, Abraham (caduto) e Baldolini (caduto). Tra i tanti andati a terra c&rsquo;&egrave; da segnalare anche Rolfo, Di Meglio, Faubel, Takahashi, Hernandez, Pons, Morales, Guerra, Kunikawa, Cluzel, Cardus e Debon, unico vero infortunato, con la clavicola destra rotta. Per quanto riguarda gli altri italiani, Iannone &egrave; 12&deg; (ed &egrave; stato obbligato dai suoi tecnici a entrare in pista nei minuti finali del turno per migliorare il proprio feeling con l&rsquo;acqua), Lamborghini 15&deg;, Corti 28&deg; e Rolfo 31&deg;. Guarda tutti i risultati 

L&rsquo;australiano precede De Angelis, Sofuoglu e De Rosa.

West primo nelle libere all&rsquo;Estoril

  PHILLIP ISLAND &ndash; Scott Redding si &egrave; imposto nella seconda sessione di prove libere della classe Moto2 in Australia. Il britannico conquista il miglior tempo grazie al crono di 1&rsquo;35&rsquo;&rsquo;297, precedendo Andrea Iannone, migliore degli italiani, fermo a pochissimi millesimi da Redding. Alex De Angelis e Stefan Bradl completano le prime quattro posizioni. Gli spagnoli Alex Debon e Julian Simon si piazzano invece nella quinta e sesta piazza, precedendo Karel Abraham e Claudio Corti. Toni Elias, alle prese con un nuovo telaio Moriwaki e libero da pressioni di titolo, si ferma alla 15&deg;. Per quanto riguarda gli altri italiani, Corsi &egrave; 11&deg;, Rolfo 12&deg;, Baldolini 22&deg; e De Rosa 24&deg;. Guarda tutti i risultati 

Nella seconda sessione precede Iannone De Angelis e Bradl

Redding primo nelle libere in Australia

  SEPANG - Alex de Angelis si &egrave; ripetuto nella sessione di prove libere della Moto2 a Sepang ed &egrave; ora il candidato numero 1 alla pole position del GP della Malesia. Dopo aver gi&agrave; fatto segnare il miglior tempo nel primo turno di prove libere, il sammarinese completa la seconda ora di prove con il tempo di 2&rsquo;08.888, lasciando Julian Simon a 102 millesimi e il compagno di squadra Simone Corsi a meno di 4 decimi. Il leader del mondiale Toni Elias, in totale controllo del fine settimana, &egrave; quarto con la Moriwaki del team Gresini Racing. Dietro di lui Tom Luthi. Dominque Aegerter, Scott Redding e Alex Debon completano le prime otto posizioni. Iannone solo 10&deg;. Le cadute della sessione per Ferruccio Lamborghini, Hector Faubel, Karel  Abraham (highside alla curva 9), Kazuki Watanabe e Hiromichi. Per quanto riguarda gli altri italiani, Rolfo &egrave; 12&deg;, Corti 14&deg;, De Rosa 18&deg;, Baldolini 20&deg; e Lamborghini 39&deg;. Guarda tutti i riusltati 

Il sammarinese precede Simon, Corsi ed Elias

De Angelis primo nelle libere a Sepang

BRNO &ndash; Toni Elias ha vinto la gara di Brno della classe Moto 2. Lo spagnolo del team Gresini, che non aveva potuto provare nella prima sessione di libere per la squalifica per aver provato a Misano, ha corso una grande gara in Repubblica Ceca, vincendo davanti al giapponese del team Tech3 Yuki Takahasi e all&rsquo;italiano Andrea Iannone. Quello di Elias &egrave; il centesimo podio per il team Gresini nel Motomondiale.  Al via Tomizawa parte velocissimo ma &egrave; Elias ad entrare nella prima curva, seguito dal giapponese, Cluzel, Agerter, Corsi, Tode (che per&ograve; cade a met&agrave; del primo giro), Iannone, Nieto e Rolfo.  Al secondo passaggio davanti c&rsquo;&egrave; Tomizawa, seguito da Corsi, Elias, Cluzel, Rolfo e Talmacsi, che in un giro ha fato diversi sorpassi. Recupera anche Iannone, che dopo le schermagli iniziali si porta in scia all&rsquo;ungherese e in mezzo giro lo sorpassa. Al terzo passaggio c&rsquo;&egrave; Corsi davanti a Cluzel, Debon, Rolfo, Tomizawa e Iannone. Il giro successivo cambia ancora tutto: Iannone &egrave; primo davanti a Cluzel, Debon, Elias, Rolfo e Corsi.  A otto giri dalla fine in lotta per la vittoria ci sono Iannone, Elias e Rolfo, con Cluzel, quarto, leggermente pi&ugrave; distaccato. Al sesto passaggio un problema tecnico ferma Rolfo, mentre era in seconda posizione, mentre Elias allunga leggermente su Iannone. L&rsquo;italiano per&ograve; ha cominciato a perdere terreno sullo spagnolo, a vantaggio del giapponese Takahashi, che lo passa e si porta in seconda posizione. Terzo quindi Iannone, mentre dietro tagliano il traguardo Cluzel, Simon, Talmacsi, Debon e Corsi, ottavo. Per quanto riguarda gli altri italiani, De Rosa &egrave; 15&deg;, Baldolini 17&deg;, Corti 26&deg; e Canepa 28&deg;. Guarda tutti i risultati 

Lo spagnolo &egrave; super ed &egrave; primo davanti a Takahashi e Iannone

Toni Elias vince la gara di Brno 

      BRNO &ndash; Con un gran giro, Fonsi Nieto ha centrato il miglior tempo nella prima sessione di prove libere della classe Moto2 a Brno. Lo spagnolo non ha particolarmente brillato nella sessione, ma approfittando del traino di Corsi &egrave; riuscito a siglare il miglior tempo.   Seconda posizione per il padrone di casa Karel Abraham, caduto a 23 minuti dalla fine (e per lui prove finite con la moto molto danneggiata ma senza problemi fisici) e al comando fino a pochissimi minuti dalla fine del turno.   Terzo tempo per il giapponese Tomizawa, caduto subito nei primi minuti del turno ma autore di un gran finale, nel quale ha messo in mostra un gran passo. Per lui solo 32 millesimi di distacco da Nieto! Seguono poi Talmacsi, Simon, Takahashi, Corsi, Iannone, Debon e Tode. Undicesimo tempo per Rolfo, mentre per quanto riguarda gli altri italiani, Baldolini (autore di una caduta a met&agrave; sessione) &egrave; 14&deg;, De Rosa 18&deg;, Corti 19&deg; e Canepa, al debutto con la Suter, 33&deg;.  &Egrave; rimasto fermo ai box invece il leader del mondiale Toni Elias. Il team Gresini ha mal interpretato il regolamento ed &egrave; andato a provare a Misano ad inizio agosto, cos&igrave;, oltre ad una multa di 3.000 euro, non gli &egrave; stato permesso di provare nella prima sessione di libere. Elias sar&agrave; in pista domani.  Guarda tutti i risultati 

Lo spagnolo precede Abraham, Tomizawa e Talmacsi

Fonsi Nieto primo nelle libere a Brno

  SACHSENRING &ndash; Toni Elais ha vinto dopo un gran recupero la gara della Moto2 al Sachsenring. Lospagnolo del team Gresini non &egrave; partito bene, ma ha recuperato e nelle fasi finali ha raggiunto e passato il fuggitivo Andrea Iannone, condizionato da problemi alla gomma posteriore come il suo compagno di squadra Talmacsi, secondo per buona parte della gara. Dietro ad Elias, che ha cos&igrave; rafforzato la leadership in campionato, ha cos&igrave; tagliato il traguardo Iannone e un altro italiano, Roberto Rolfo, ottimo terzo.   Raffaele De Rosa, Hector Faubel, Lukas Pesek, Joan Oliv&eacute; e Ricky Cardus sono i protagonisti in negativo della partenza, finendo a terra alla prima curva, mentre i piloti del team Fimmco Speed Up Gabor Talmacsi e Andrea Iannone comandano il gruppo. Cade subito anche il vincitore della gara di Montmel&oacute; Yuki Takahashi. Caduta importante per la classifica con Julian Simon che perde aderenza in una delle poche curve verso sinistra. Lo spagnolo lascia cos&igrave; la terza posizione provvisoria a Simone Corsi. Il ritmo di gara di Andrea Iannone sembra, ancora una volta irraggiungibile anche per il compagno di squadra Talmacsi. Intanto fuori anche Arne Tode, che partiva dalla seconda piazza sulla griglia, Alex Debon e Sergio Gadea. Poco dopo lascia la gara anche Tom Luthi, mentre davanti buona rimonta di Toni Elias che passa dalla settima alla terza posizione. A 11 giri dal termine l'accoppiata Elias-Corsi raggiunge e supera Gabor Talmacsi. Iannone ora ha soli 2 secondi di vantaggio e parecchi chilometri ancora da correre. Abbandona Simone Corsi dopo una caduta alla curva 12. Passano sole cinque tornate ed Elias &egrave; gi&agrave; davanti a tutti, mentre l'abruzzese prova a rispondere e rimane attaccato alla ruota dello spagnolo. Dietro altra grande rimonta di Rolfo che supera Talmacsi e si mette in posizione di podio. Elias sottolinea la propria supremazia in classifica con una vittoria spettacolare in rimonta su Andrea Iannone che con questo podio trova la terza piazza nella classifica mondiale. Il podio &egrave; completato da Roberto Rolfo che vince il duello con Fonzi Nieto solo nell'ultimo giro. Karel Abraham e Gabor Talmacsi completano la top six. Guarda tutti i risultati  

Podio anche per Andrea Iannone e Roberto Rolfo

Elais vince la gara del Sachsenring

      SACHSENRING &ndash; Andrea Iannone &egrave; stato il pi&ugrave; veloce nella seconda sessione di prove libere della classe Moto2 al Sachsenring. In Germania il pilota del team Fimmco Speed Up &egrave; stato autore di un gran giro (e poi di un dritto), precedendo lo spagnolo del team Aspar Julian Simon, secondo a 97 millesimi millesimi.  Terzo posto per Karel Abraham, che paga da Iannone 106 millesimi, mentre ottimo quarto tempo per Simone Corsi, autore del giro pi&ugrave; veloce ieri. Seguono De Rosa, il debuttante Damian Culin, Baldolini, un acciaccato Debon, Roberto Rolfo, nono e Yonny Hernandez. Tomizawa &egrave; tredicesimo, mentre Elias &egrave; quindicesimo.  Per quanto riguarda gli altri italiani, Corti, che &egrave; fortemente influenzato, &egrave; 24&deg;, e Canepa 33&deg;.       Guarda tutti i risultati  

L&rsquo;italiano precede Simon, Abraham e Corsi

Iannone il pi&ugrave; veloce delle libere in Germania

      SACHSENRING &ndash; Simone Corsi &egrave; stato il pi&ugrave; veloce della prima sessione di prove libere della classe Moto2 al Sachsenring, in Germania. L&rsquo;italiano del team Jir Moto2 ha preceduto un velocissimo Gabor Talmacsi, davvero in forma sul tracciato tedesco e il connazionale Alex Baldolini. Quarto tempo per Julian Simon, mentre quinto per Toni Elias. I due spagnoli sono stati anche autori di due cadute.  Segue un dolorante Alex Debon, ancora dolorante per i botti di Assen e Barcellona, mentre settimo tempo per Sergio Gadea. Seguono poi Rolfo, Tomizawa e Iannone, decimo.   Per quanto riguarda gli altri italiani, De Rosa &egrave; 21&deg;, Canepa 34&deg; e Corti 35&deg;.        Guarda tutti i risultati  

L&rsquo;italiano precede Talmacsi, Baldolini ed Elias

Corsi &egrave; il pi&ugrave; veloce delle libere in Germania

      Barcellona - Yuki Takahashi&nbsp;(nella foto) si &egrave; aggiudicato la vittoria del Gran Premio di Catalunya, al termine di una gara contrassegnata da eventi di ogni genere.  Al via, una caduta collettiva alla prima curva ha coinvolto Alex Debon, Mike di Meglio, Roberto Rolfo, Robertino Pietri, Hector Faubel e Shoya Tomizawa.  Niccol&ograve; Canepa &egrave; finito fuori all&rsquo;altezza della curva 9 con la moto che si &egrave; incendiata.  Ma il fatto pi&ugrave; importante per gli italiani riguarda Andrea Iannone. Dopo un paio di giri, l&rsquo;abbruzzese, liberatosi di Toni Elias e poi di Thomas Luthi, si era lanciato verso una vittoria in solitaria. A 16 giri dal termine gli viene inflitta una penalit&agrave; per sorpasso con bandiera gialla.  L&rsquo;italiano deve tornare in seconda posizione: le segnalazioni del suo team cadono nel vuoto e Andrea &egrave; costretto al &ldquo;ride through&rdquo;. Rientra a 7 giri dal termine in 17&ordf; posizione. Concluder&agrave; 13&deg;.  Alle spalle di Takahashi concludono Luthi e Simon. Quinto al traguardo, Elias mantiene la leadership di campionato.  Incredibile incidente in conclusione di gara: sul rettilineo finale, Carmelo Morales tocca la gomma posteriore di Kenny Noyes e finisce al suolo, colpito dalla sua moto.

L&rsquo;abruzzese ha sorpassato con bandiera gialla

Iannone penalizzato, vince Takahashi 

      ASSEN &ndash; Seconda pole position stagionale per Andrea Iannone nella classe Moto2. Nella sessione di qualifica ad Assen, l&rsquo;italiano si &egrave; piazzato davanti a tutti, dopo aver dominato le due sessioni di libere, con il tempo di 1'39.092, precedendo Ratthapark Wilairot di pochi centesimi.  Alex Debon &egrave; terzo staccato di cinque decimi netti. Lo spagnolo si &egrave; infortunato con una caduta ad inizio sessione ed &egrave; in dubbio la sua presenza nella gara di domani. Probabile frattura della clavicola destra, con la prima fila completata da Shoya Tomizawa. Seconda fila per Tom Luthi, Toni Elias, Julian Simon e Fonsi Nieto.  Tra gli italiani buone prove per Corti 9&ordm;, Rolfo 14&ordm; e Pasini 15&ordm;. Altra caduta importante per Gabor Talmacsi all'altezza della curva 6. Moto distrutta e pilota illeso: a causa di questa caduta anche bandiera rossa per qualche minuto sul circuito di Assen. Lo imitano poco dopo Axel Pons e Simone Corsi con la Jir Moto2.      Guarda tutti i risultati  

Dietro all&rsquo;italiano Wilairot, Debon e Tomizawa

Iannone in pole position ad Assen

      ASSEN &ndash; Andrea Iannone si &egrave; riconfermato anche nella seconda sessione di prove libere della Moto2 ad Assen. L&rsquo;italiano del team Fimmco Speed Up ha preceduto Alex Debon, Thomas Luthi e Toni Elias. Buona sessione di prove anche per Simone Corsi, quinto con la moto del team JIR. Dietro al romano si sono piazzati Abraham, Redding e Di Meglio.  Per quanto riguarda gli altri italiani, Rolfo ha chiuso la sessione 10&deg;, Pasini 17&deg;, Corti 19&deg;, De Rosa 23&deg;, Canepa 34&deg; e Baldolini 35&deg;.       Guarda tutti i risultati  

Andrea &egrave; primo davanti a Debon, Luthi ed Elias

Iannone davanti a tutti nelle libere ad Assen

      SILVERSTONE &ndash; Jules Cluzel ha vinto la gara di Silverstone della classe Moto2 del Motomondiale. Il francese &egrave; stato bravo a crederci, quando a un giro dalla fine Luthi aveva qualche metro di vantaggio. Lo svizzero, risalito dalla terza fila a suon di giri veloci, ha per&ograve; commesso un errore che ha fatto riavvicinare il francese, che &egrave; riuscito cos&igrave; a portarsi al comando e a vincere la gara. Luthi secondo e terzo Simon. Quarta piazza per Scott Redding, dodicesimo al via. Questi quattro piloti sono arrivati tutti in scia l&rsquo;uno all&rsquo;altro, mentre a cinque secondi di distacco hanno tagliato il traguardo Debon, Tomizawa e Di Meglio, risalito dalla trentunesima posizione!  Al via parte subito forte Claudio Corti, seguito dal compagno di squadra Cluzel, Simon e Nieto. Al terzo giro, Bradl, nel tentativo di recuperare dopo una brutta partenza, &egrave; caduto portandosi per terra anche Simone Corsi. Intanto il gruppo davanti si compatta sempre pi&ugrave;, con i piloti che si sorpassano e contro sorpassano diverse volte. Dopo alcuni passaggi Simon, andato al comando, riesce ad allungare un pelo portandosi dietro Cluzel e Corti, mentre dietro &egrave; gran battaglia.   A met&agrave; gara Cluzel va al comando e Corti gli si piazza dietro, lasciando Simon in terza posizione, mentre dietro Redding, quarto, seguito da Luthi, guadagnano qualche decimo sulla testa. A sei giri e mezzo dalla fine Luthi e Redding si sono riagganciati ai primi tre.  A due giri dalla fine Corti perde l&rsquo;anteriore e cade quando era in seconda posizione, mentre Luthi era al comando. Sul finale festival delle cadute, che agevolano Elias, che quindi chiude decimo. Primo degli italiani, Andrea Iannone, dodicesimo.       Guarda tutti i risultati  

Gara ricca colpi di scena. Sul podio Luthi e Simon

Jules Cluzel vince a Silverstone 

      LE MANS &ndash; Toni Elias ha conquistato il GP di Le Mans della classe Moto2 del Motomondiale. Lo spagnolo del team Gresini ha vinto cos&igrave; la seconda gara consecutiva, dopo quella di Jerez, in una gara che ha visto numerosissime cadute, molte delle quali anche di piloti illustri. Tra queste, quella del giapponese Tomizawa, finito prima fuori pista per evitare la caduta di De Rosa e poi a terra mentre era in lotta con Pasini. Il nipponico ha cos&igrave; perso la leadership del mondiale, finita nelle mani di Elias. Seconda posizione per un altro spagnolo, Julian Simon, autore di un gran recupero in sella moto austriaca Suter, alla quale praticamente, &egrave; salito in sella il venerd&igrave; del GP di Francia. Ottimo terzo posto per Simone Corsi, primo degli italiani al traguardo, bravo a contenere uno scatenato Andrea Iannone, quarto.  Al via Noyes parte fortissimo, ma Elias &egrave; molto aggressivo  e si porta subito al comando. Poco dopo Debon passa in testa alla corsa, seguito da Elias, Noyes, Cluzel, Nieto e Simone Corsi, ottimo sesto. Al terzo passaggio, per&ograve;, viene segnalata a Debon una falsa partenza e lo spagnolo &egrave; costretto ad un passaggio in pit lane. Volo per Takahashi al quarto passaggio, dopo aver recuperato fino al quinto posto. Poco dopo cade anche l&rsquo;autore della pole position Kenny Noyes, mentre davanti restano solo Elias e Cluzel. Altra serie di cadute, con il francese Cluzel, volato via al curvone mentre era al comando, Simeon, De Rosa, Luthi, Pons, Tomizawa e Pasini fuori, in diversi punti del tracciato. Cade anche Alex De Angelis, centrato da una moto di Simeon.  Quindi davanti resta Elias e, pi&ugrave; distaccati, Simon, Iannone e Corsi. Simone riesce poi a passare il connazionale e a guadagnare qualche metro per salire sull&rsquo;ultimo gradino del podio. Per quanto riguarda gli altri italiani, Rolfo &egrave; 10&deg;, Baldolini 14&deg;, Corti 15&deg;e Canepa 17&deg;.      Guarda tutti i risultati        Guarda le foto  

Seconda vittoria consecutiva dello spagnolo. Sul podio Simon e Corsi

Toni Elias vince il GP di Le Mans

      LE MANS &ndash; L&rsquo;americano Kenny Noyes ha centrato la pole position del Gran Premio di Le Mans della classe Moto2 del Motomondiale. Noyes centra cos&igrave; la prima pole position in carriera nei GP, portando davanti a tutti il team di Andonio Banderas.   Secondo tempo per il giapponese Yuki Takahashi, a 31 millesimi dall&rsquo;americano, mentre seguono Alex Debon e Jules Cluzel, rispettivamente terzo e quarto a 86 e 100 millesimi. Seconda fila per Fonsi Nieto, Sergio Gadea, Toni Elias (caduto ad inizio prove) e Simone Corsi, ottavo. Terza fila invece per Simon, Rolfo, Simeon e Willariot.  Per quanto riguarda invece gli altri italiani, Claudio Corti &egrave; 13&deg;, Iannone 14&deg;, Canepa 19&deg;, De Rosa 21&deg;, Baldolini 28&deg; e Pasini 31&deg;. Diciassettesimo invece il sammarinese De Angelis.  Piloti ancora una volta vicinissimi, con Baldolini, appunto ventottesimo, a un solo secondo da Noyes!       Guarda tutti i risultati  

L&rsquo;americano &egrave; primo davanti a Takahashi, Debon e Cluzel

Kenny Noyes sigla la pole position a Le Mans

      LE MANS &ndash; Moto2 sempre pi&ugrave; tosta, con 40 piloti racchiusi in soli 2 secondi e 7! Il pi&ugrave; veloce delal seconda sessione di prove libere a Le Mans &egrave; stato Tony Elias, primo per 8 millesimi su Andrea Iannone, secondo e 47 millesimi su Takahashi, terzo.   Quarto tempo per il colombiano Hernandez, che ha preceduto Raffaele De Rosa, quinto e Alex Debon. Nono Alex De Angelis, che non ha migliorato il tempo fatto registrare ieri. Ancora difficolt&agrave; per il team Aspar dopo il passaggio dalle moto italiane RSV alle svizzere Suter: Simon &egrave; 15&deg; e Di Melgio 22&deg;.   Per quanto riguarda gli altri italiani, Corsi &egrave; 13&deg;, Baldolini 17&deg;, Pasini 24&deg;, Rolfo 25&deg;, Corti 30&deg; e Canepa 31&deg;, ma a solo 1 secondo e 1 da Elias!       Guarda tutti i risultati  

40 piloti in 2 secondi e 7. Iannone &egrave; secondo a 8 millesimi!

Elias conquista le libere a Le Mans

      JEREZ &ndash; La seconda sessione di prove libere della classe Moto2 a Jerez, ha visto ben 23 piloti racchiusi in un solo secondo, a conferma del grande equilibrio di questa categoria. Il pi&ugrave; veloce di tutti &egrave; stato il colombiano del team Blusens-STX, Yonny Ernandez, autore di un 1&rsquo;44&rsquo;&rsquo;427, solo 2 decimi pi&ugrave; veloce del miglior crono fatto registrare ieri da Alex Debon.   Hernandez, debuttante nel Motomondiale, &egrave; alla sua seconda stagione in sella a moto da velocit&agrave; dopo aver corso nel Supermotard in Spagna e infatti, il suo stile di guida, &egrave; davvero spettacolare, con grandi traversi in ingresso e in uscita da quasi ogni curva.  Dietro al colombiano si sono piazzati il vincitore della gara del Qatar, Shoya Tomizawa, secondo a 127 millesimi, Thomas Luthi, terzo a 131 millesimi e Alex Debon, quarto a 149 millesimi. Quinto tempo per Alex De Angelis, sesto per Yuki Takahashi, settimo per Stefan Bradl e ottavo per Tony Elias, scivolato sul finale delle prove.  Gli altri italiani sono Corti, 11&deg;, Baldolini, 12&deg;, De Rosa, 13&deg;, Canepa, 17&deg;, Rolfo, 21&deg;, Corsi, 23&deg;, Iannone, 28&deg; e Pasini, 30&deg;, a quasi un secondo e sette.       Guarda tutti i risultati  

Il colombiano precede Tomizawa, Luti e Debon

53 risultati per 'Debon'

MotoGP: tripletta italiana in Qatar, l'ultima volta fu nel 2018